Quesito n. 4 del 4 aprile 2020: ESCLUSIONE DA SNC

Quesito n. 4 del 4 aprile 2020: ESCLUSIONE DA SNC

Condividi
Tempo di lettura:2 Minuti, 0 Secondi



Buongiorno, son una socia di una snc . È una xxx di un centro commerciale a conduzione familiare .Siamo in affitto di ramo d’azienda Ultimamente il mio socio( che conosce i proprietari da prima di me) sembra essere un po’ strano dato anche il periodo difficile tra noi E sembra essere molto stretto con loro quasi a complottare qualcosa In questo periodo di virus non abbiamo avuto subito le mascherine. Possono farlo , cacciarmi così dalla società. Cioè non volermi più?

Gentile signora,

Le ragioni che giustificano l’esclusione del socio da una società in nome collettivo sono stabilite dall’art. 2286 cod. civ, che appresso trascrivo.

L’esclusione di un socio può avere luogo per gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge o dal contratto sociale, nonché per l’interdizione, l’inabilitazione del socio o per la sua condanna ad una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici.

Il socio che ha conferito nella società la propria opera o il godimento di una cosa può altresì essere escluso per la sopravvenuta inidoneità a svolgere l’opera conferita o per il perimento della cosa dovuto a causa non imputabile agli amministratori.

Parimenti può essere escluso il socio che si è obbligato con il conferimento a trasferire la proprietà di una cosa, se questa è perita prima che la proprietà sia acquistata alla società  

Francamente non credo che la mancata ottemperanza all’obbligo di indossare la mascherina (soprattutto quando non l’avevate e se comune al suo socio) possa essere intesa come grave inadempienza di violazioni di legge, e comunque presumo che lei e il suo socio abbiate quote paritarie, dunque in nessun caso potrebbe “cacciarla”.

Altra questione è la sorte della cessione di ramo di azienda, che per sua natura è contratto a tempo e subordinato al rispetto di condizioni contrattuali.

Riguardo a tale ultimo aspetto, nessuno può escludere che – in caso di collusione di un socio con il cedente – si architetti una violazione contrattuale tale da determinare la risoluzione del contratto.

Tuttavia, anche qualora ciò accadesse, lei sarebbe ampiamente tutelata giuridicamente dai danni che dovesse subire qualora si possa in qualche modo dare la prova di un accordo ai suoi danni.



Condividi