Vaccinazione anti Covid-19 nel contesto lavorativo: il Garante Privacy risponde ai quesiti del datore di lavoro

Vaccinazione anti Covid-19 nel contesto lavorativo: il Garante Privacy risponde ai quesiti del datore di lavoro

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul sito dell’Autorità delle specifiche FAQ (sopra allegate) volte a fornire dei preziosi chiarimenti in merito al trattamento dei dati personali dei dipendenti da parte del datore di lavoro e circa la possibilità di richiedere al dipendente di vaccinarsi contro il Covid-19, fornendo una risposta quanto più esaustiva ai seguenti quesiti:

1) Il datore di lavoro può chiedere ai propri dipendenti di vaccinarsi contro il Covid per accedere ai luoghi di lavoro e per svolgere determinate mansioni, ad esempio in ambito sanitario?

2) Può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati?

3) Può chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori?

L’Autorità ha voluto così fornire indicazioni utili ad imprese, enti e amministrazioni pubbliche affinché possano applicare correttamente la disciplina sulla protezione dei dati personali nel contesto emergenziale, anche al fine di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali e di evitare inutili costi di gestione o possibili effetti discriminatori.

In particolare, nelle Faq pubblicate dal Garante Privacy viene spiegato che il datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico compente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali, in quanto ciò non è consentito dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro né dalle disposizioni sull’emergenza sanitaria.

Inoltre, il consenso del dipendente non può costituire, in questi casi, una condizione di liceità del trattamento dei dati.

Il datore di lavoro può, invece, unicamente acquisire giudizi di idoneità alla mansione specifica redatti dal medico competente.

Come precisato dal Garante, in attesa di un intervento del legislatore nazionale che eventualmente imponga la vaccinazione anti Covid-19 al fine di poter essere ritenuti idonei allo svolgimento di specifiche mansioni e/o professioni ed, in particolare, nel caso di esposizione diretta ad “agenti biologici” durante il lavoro, come nel contesto sanitario, continuano ad applicarsi le disposizioni vigenti sulle “misure speciali di protezione” previste per tali ambienti lavorativi, ovvero l’art. 279 del d.lgs. n. 81/2008.

Tuttavia, anche in questi casi il datore di lavoro non può far altro che limitarsi ad attuare, sul piano organizzativo, le misure indicate dal medico competente nei casi di giudizio di parziale o temporanea inidoneità, in quanto spetta solo al medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario e il contesto lavorativo, trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti.

Avv. Sonia Arena

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